In codesto spazio quasi interamente deserto non si trova che un solo luogo verdeggiante, l'oasi di Foga. L'Heran, il primo uadi del Fezzan che limita bruscamente la base dell'altipiano Rosso, ha alcuni alberi sparsi qua e là nei fondi umidi presso a' pozzi, ma non ha per quasi tutto il suo tratto che mobili sabbie piene di ciottoli di selce anneriti dal calore. Nondimeno dove esso sbocca in un uadi più largo, cui dominano a nord le roccie dei contrafforti della Montagna Nera, cambia l'aspetto della vallata. Uno strato di humus copre il fondo dell'uadi ech-Sciâti e le radici delle palme incontrano la sabbia umida ad una media profondità di tre metri. L'altitudine dell'uadi, secondo le misure dei viaggiatori, variano da 350 a 500 metri, nè da esse si può ricavare il vero pendio della valle. Si crede inclini da ovest ad est come gli altri uadi, ma è però possibile sia più alta verso il centro che alle due estremità(139).
A sud della fossa di ech-Sciâti, che sparisce ad est fra gli scogli dell'Arudi Bianco, sorge una terrazza in alcuni luoghi larga 100 chilometri, sebbene piccoli bacini di verdura, la maggior parte inabitati, e stretti uadi s'aprono qua e là in quel possente masso. Uno di questi uadi è lo Zelaf, stretta fessura del suolo su cui sorge un boschetto di palme, i frutti delle quali vengono côlti dai viandanti. Questi però non possono portarne via; così quelli che restano sono côlti dagli abitanti di ech-Sciâti. L'altipiano in cui sta la fossa verdeggiante dell'uadi Zelaf, è ad ovest interamente occupato dal mare di sabbie.
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