Gli edeyen, cioè i «monti di sabbia», nel dialetto dei Tuareg orientali, si stendono, secondo Enrico Duveyrier che li ha traversati in due punti, per una lunghezza di 800 chilometri da ovest ad est e per una larghezza media di 80 chilometri. Quasi verso la parte dell'altipiano, dove passa la strada principale delle carovane fra Tripoli e Murzuc, le sabbie cessano di stendersi in un mare continuo e si radunano in arcipelaghi e monticelli distinti. Le file di dune non si succedono più con perfetta regolarità, talune anzi si svolgono in cocuzzoli interamente isolati. A nord di Gierma la carovana trovò le dighe di sabbia serpeggianti sì difficili a superare che si dovette spianarne le creste perchè i cammelli potessero salire. Nè ivi sono le maggiori, giacchè più ad est, Vogel trovò, con misure trigonometriche, di 162 metri l'altezza d'un monte di sabbia sopra un piccolo lago formatosi in una depressione dell'altipiano(140).
Fa meraviglia che in codesta regione, dove piove assai di rado, si mantengano fra le dune laghi permanenti o periodici. Se ne trova una decina in un solo gruppo a nord della hamâda di Murzuc, ma quasi tutti di difficile accesso in causa dei monticelli di sabbia fina, onde son circondati, che fan sì che il piede del viaggiatore affondi ad ogni passo. In due di codesti laghi si trova cloruro di sodio e carbonato di soda, come nei laghi di Natron del deserto egiziano; quindi il nome di Bhar el-Trunia o «mare di Natron», col quale è conosciuto uno dei laghi del Fezzan.
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