Ad est poi s'apre a semicircolo la vasta depressione di Hofra, che è la cavità in cui si trova Murzuc, presente capitale del Fezzan. Questo bassofondo è diviso da spazî incolti e petrosi in due parti ben distinte, ad ovest l'oasi di Murzuc, ad est una lunga e stretta serie d'oasi detta ech-Serkiia «Orientale», suddivisa in numerose cavità secondarie tramezzate da spigoli sabbiosi, che non ha nel suo svolgersi alcun pendìo regolare. L'altitudine delle varie oasi varia da 300 a 500 metri. Temissa, l'ultima dalla parte d'oriente, è da ogni banda circondata da solitudini. Il suolo di Hofra, come pure quello delle altre cavità del Fezzan, è composto di heicia, tranne che in media contiene un po' più di argilla, la quale è tanto piena di sale che i mattoni delle case esposti ad una forte pioggia si sciolgono(142). L'acqua estratta dal suolo con appositi apparecchi è salmastra e gli stranieri difficilmente vi si abituano. In alcuni luoghi, l'acqua giunge alla superficie e si raduna in stagni o in sebca, orlati d'una zona di sale cristallino.
La Hofra e la Serkiia, suo prolungamento orientale, è l'ultima delle grandi oasi del Fezzan che si trovano al sud. Camminando verso l'altipiano di 750 metri che separa il Fezzan dal paese dei Tibbu, le carovane non incontrano che pozzi e le due piccole oasi di Gatrun e di Tegierri. Ad est, verso Cufra, il deserto è ancora più aspro che a sud: serir, dune, fondi salini si succedono per più di 200 chilometri prima che si incontri la prima oasi, Wau el-Chebir o della «Grande Wau» (Uau)(143), sconosciuta a' geografi prima del viaggio di Beurmann nel 1862. Fino al 1841 fu posseduta ed abitata dai negri Tibbu, cacciati nel detto anno da predoni arabi che la resero il centro delle loro scorrerie.
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