Fra gli indigeni del Fezzan si trovano tutte le tinte della pelle, dal nero più forte al bianco più puro. Avviene assai di frequente, scrive Rohlfs, che per un fenomeno di cui i popoli dell'America spagnuola offrono non pochi esempî, alcuni abbiano la pelle screziata di bianco su fondo nero e di nero su fondo bianco. Si vedono pure sovente neri del Fezzan con capigliatura lunga e liscia, mentre alcuni bianchi l'hanno corta e lanosa. Si può dire che in media il colore dominante è il giallo del Malese, con forme e capelli della razza nera. Oltre quella dei Tuareg, molte altre lingue si parlano in codesto paese, dove sono mescolate tante razze. La più in uso è il canuri, l'idioma del Bornù. Molti nomi di luoghi, villaggi e pozzi indicano il soggiorno di negri parlanti la lingua canuri, che probabilmente discendevano dai Garamanti(154). Tutti gli adulti comprendono l'arabo, che è la lingua commerciale; si odono pure nelle capanne dei negri del Fezzan i dialetti di Aussa e d'altre parti dell'Africa. I Tuareg del Fezzan, men grandi e men forti di quelli del Giebel Ahaggar, a sud dell'Algeria, errano la maggior parte nella regione sud-orientale del paese fra Murzuc e Rhaf. Essi sono i Tizilcum, liberi uomini spregiatori dell'Arabo vile «pagatore del tributo». Appartengono alla confraternita di Mohammed el-Madani, la cui principal casa è a Misrata(155) e parlano generalmente l'arabo; secondo Richardson, sono un migliaio.
La schiavitù, la quale ha grandemente contribuito ad accrescerne la popolazione, nel Fezzan non è punto diminuita, sebbene pro forma gli editti contro la tratta vi siano stati pubblicati per ordine dei funzionarî ottomani.
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