È strano che fra quelle salubri regioni i sovrani del paese abbiano scelto per capitale una pianura melmosa, le cui esalazioni sono state nocevolissime. In questa stagione tutti gli stranieri, perfino i negri, sono côlti dalla malaria, e poco tempo indietro era proibito, tranne che nei tre mesi d'inverno, di rimanere in città per la falsa idea che i loro corpi elaborassero e rendessero più nocivi i miasmi. Nel cimitero, che è ad est della città, si vede la tomba di Ritchie, viaggiatore europeo. L'essere, nonostante l'insalubrità dell'aria e la povertà de' suoi frutteti e giardini, la città più popolosa del Fezzan, Murzuc deve al resiedere in essa la capitale e alla sua popolazione sulla strada maestra delle carovane in principio delle vie che traversano gli altipiani del sud verso il Sudan. Secondo Nachtigal, essa ha 6,500 abitanti, tra quelli che sono entro la cinta e quelli che dimorano nei circostanti palmeti; Rohlfs le attribuisce una popolazione maggiore. Sorge ad un'altitudine che i viaggiatori diversamente ritennero da 456 a 510 metri ed occupa uno spazio di circa tre chilometri quadrati, circoscritta da un muro d'argilla con bastioni e torri. Circonda la cinta una zona di sabbie e di stagni salini, dalla quale scaturiscono alcuni zampilli d'acqua dolce; quindi si stendono i giardini e i gruppi sparsi di palme. Nell'interno della città, la maggior parte delle vie si interseca ad angolo retto, ed un dendal o largo bastione, che corre da una porta all'altra da nord-ovest a sud-est, divide la città in due parti.
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