La popolazione di Gadames è composta di Berberi e la lingua in uso è un dialetto molto somigliante a quelli degli abitanti delle oasi di Siuah, d'Augila, di Giofra. Però la razza è mescolatissima e le forme, come pure il colore, indicano gli incrociamenti con Arabi e Negri. Generalmente quei di Gadames, che escono, come i Tuareg, tutti o in parte velati, hanno viso regolare, ma non la forza nè la destrezza degli indigeni algerini. La maggior parte sono linfatici o nervosi. Si resta sorpresi di incontrare tante persone dalla pelle lucida, dalle carni floscie e gonfie, dagli occhi senza lampo, dalle labbra smorte, dalle mucose scolorite e dalla voce fievole(170). Nondimeno le donne risaltano per aspetto veramente nobile e grande eleganza di forme, abbellite da una graziosa acconciatura. La lor veste consiste in una pezza di stoffa rossa o turchina, orlata di bianco, che lasciando il braccio destro scoperto si riannoda sulla spalla sinistra: a' fianchi una cintura rossa, che dà rilievo alla persona, sulle spalle una mantelletta ondeggiante di lana bianca, in capo un fazzoletto di seta a frangie d'oro con un pennacchio rosso in fronte, a' piedi scarpe rosse ricamate. Gioielli svariati, coralli, perle, monete, ornamenti d'oro e d'argento hanno al collo, sul petto, ai polsi, alle cavicchie. Le meno ricche, quando scendano dalle terrazze per le loro faccende, sono coperte da un caschetto in forma di berretto frigio con il pennacchio rosso, il quale, come indizio di libertà, è portato da tutte le donne, tranne che dalle schiave(171).
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