Ma per fierezza di carattere quei di Gadames, noti per insigne codardia, non rassomigliano punto ai valorosi Tuareg, loro fratelli di razza. Le loro carovane sono sempre scortate da mercenari, come erano quelle degli antichi Cartaginesi. Nel 1878, durante il secondo viaggio del signor Largeau, bastavano dieci soldati turchi, zoppi e sciancati, a far rispettare l'autorità della Sublime Porta, benchè ricordassero con vanità l'antica indipendenza e detestassero lo straniero padrone. Sebbene rigorosi osservatori del rito malechita, hanno generalmente grande spirito di tolleranza, il che avviene per dover essi ne' loro viaggi usare con uomini d'ogni credenza, con musulmani di setta diversa, con cristiani, ebrei, pagani: non vogliono però fra loro ebrei, forse per gelosia di mestiere. I fratelli dell'invadente corporazione de' Snusi(177) non hanno ivi fondato una zauia che nel 1876. Rari sono anche a Gadames i casi di poligamia; nondimeno la maggior parte de' negozianti hanno preso moglie nelle varie città dove per gli affari devono rimanere a lungo. Per i matrimoni hanno cerimonie speciali: per i primi sette giorni, ad esempio, la sposa non deve proferir parola(178).
      La città stessa di Gadames non ha nulla d'antico, tranne il bacino della fontana, un bassorilievo in cui il signor Duveyrier credette ravvisare l'influenza dello stile egiziano, alcune colonne, massi stagliati, e fra le ruine d'una torre di cinta una iscrizione in caratteri greci e in lettere sconosciute «forse della lingua garamantica», prezioso avanzo che rende testimnonianza delle relazioni commerciali che esistevano duemila anni fa o più, fra Cydamus e la gente ellenica.