Ma la vallata, della quale occupa il fondo serpeggiante verso nord, è rinchiusa dalle sabbie e le acque, che ben di rado scorrono per l'uadi, si perdono sotto le dune. Come Gadames, Rhat deve alla posizione geografica la parte che le toccò nel commercio. Per la sua stretta vallata e il cammino più comodo fra le montagne e gli altipiani che formano, in codesta parte del continente, lo spartiacque fra l'Oceano ed il Mediterraneo. Ad ovest s'innalzano i massi vulcanici del Tasili, alla base del quale serpeggia l'Aghelad, vale a dire il «Passaggio», sorta di andito che forma tra Rhat e Gadames la principale via delle carovane e poi continua a nord-ovest per la valle di Titersin e per quella dell'Igargaren, tributario dell'Igargar. Ad est s'innalza un propugnacolo merlato, l'Acacus, gli schisti e le arenarie del quale sono quasi inaccessibili. È assai se durante una generazione, due o tre Tuareg riescono a valicare direttamente quella muraglia aggrappandosi alle roccie(180). Il sentiero ordinario che conduce al Fezzan gira all'estremità settentrionale quella catena, seguendo la valle deserta di Tanezzuft e raggiunge l'altipiano di Murzuk per la breccia di Ralle e le solitudini di Taita, pianura di roccie e di ghiaia priva affatto di vegetazione. Infine a sud, la valle di Rhat si alza a poco a poco verso un colle di circa 1,200 metri d'altitudine, che è la porta del Sahara sudanese. Quivi, fra massi e pilastri di gres, in vista di cupole e piramidi di granito, termina il lungo andito in cui i mercatanti hanno disposto il loro deposito principale fra Gadames ed il Sudan.