Barth ha dato alle montagne di questo spartiacque il nome di «alte terre degli Adziar»: secondo lui, dovrebbero essere i1 Giebel Tantana degli autori arabi del medio evo.
Rhat è costrutta sopra un leggero rigonfiamento del suolo, alla base nord-ovest d'una collina rocciosa. È protetta da una cinta e divisa quasi geometricamente in sei quartieri da contrade che fanno capo a sei porte. Le case, costrutte con lo stile di quelle di Gadames, sono in generale di queste più piccole e meno numerose. Non più di 4,000 persone abitano nello spazio compreso fra i bastioni, ma sono uniti alla città anche alcuni villaggi circostanti. Il grande mercato annuale, che forma la prosperità di Rhat, si tiene nel centro delle diverse agglomerazioni. Qua e là per la pianura si vedono boschetti di palme e di altri alberi, ma la verzura non è, come in Gadames, continua. Sarebbe però facile accrescere l'estensione delle coltivazioni, perchè l'acqua vi si trova abbondante a piccola profondità. In molti luoghi furono scavati pozzi artesiani, donde spiccia l'acqua ad irrigare le terre circostanti. Il signor Duveyrier dovette sostare a 800 metri dalle mura di Rhat, giacchè quegli abitanti avevano giurato di ucciderlo se tentasse di penetrare in città. Nondimeno egli potè tirar giù uno schizzo di Rhat secondo le sue proprie osservazioni e le informazioni di alcuni indigeni. Non è ancora comparsa codesta carta, che è la sola che sia stata disegnata sul luogo da un geografo.
Secondo la tradizione, Rhat sarebbe una città relativamente moderna: dieci o quindici generazioni solamente sarebbero passate dacchè i Berberi Ihagienen, insieme con altre tribù vicine, ne posero le fondamenta.
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