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      Ma la popolazione di ogni razza e di ogni colore che si pigia sul mercato di Rhat, alla quale di fresca data si sono mescolati i Turchi di guarnigione, deve subire assai l'influenza della tradizione locale, se potè conservare il dialetto berbero del luogo. Il vestire della maggior parte degli abitanti è quello de' Tuareg: calzoni, camiciotto, velo Le antiche tradizioni commerciali non hanno punto mutato; si seguono regolarmente da secoli gli stessi itinerari stabiliti dai costumi e dalle esigenze delle tribù, cui i mercatanti pagano i diritti di transito e di protezione. Perciò quei di Rhat devono, per recarsi a Tombuctù, fare un enorme giro per l'oasi di Tuat(183); inoltre il commercio diretto con i possessi francesi dell'Algeria è loro vietato dai Turchi egualmente che dal fanatismo dei «fratelli» Snusi, che sono potentissimi a Rhat fin dalla metà del secolo. La città vive del guadagno dei traffici con i mercati lontani del paese fra il Niger ed il lago Tzadè, giacchè l'agricoltura, l'industria, minori ancora che a Gadames, non gli apportano che scarsa parte di ciò che le è necessario. I giardini circostanti contengono non meno di 3,000 palme, fra cui i Tuareg hanno costruito casuccie di pietra o di terra battuta, capanne di fronde o tende di cuoio.
      Oltre Rhat, non c'è, nella valle, che El-Barcat (Baracat, Iberca), popolata di Tuareg e ad una decina di chilometri al sud: piccola, pulita, graziosa città, meglio irrigata e più ricca di verdura che Rhat, offre al viaggiatore un quadro grazioso ch'egli non vedrà più per centinaia e centinaia di chilometri.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
olume 11 - l'Africa settentrionale - parte II
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1890 pagine 1046

   





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