La leggenda non ebbe talora che a rifare il racconto de' viaggiatori, personificando l'Atlante e dando alle parole un significato diverso dal senso primitivo. Il monte porta in effetto il cielo sulle bianche spalle; gli si fa sostenere il mondo, e le sculture lo rappresentano come un gigante che piega il gran dorso sotto la massa enorme del globo terrestre. Secondo la maggior parte degli scrittori, il nome d'Atlante sarebbe una forma addolcita del motto Adrar che, in berbero, significa «montagna(193)». L'Atlante marocchino è anche chiamato col nome d'Idraren, i «monti», o più comunemente Deren; da quasi duemila anni, cioè dal tempo di Strabone(194), il nome non è dunque mutato e ciò senza dubbio avvenne perchè le stesse popolazioni berbere vivono alla base dell'Atlante.
Le montagne del Marocco, sebbene separate adesso dallo stretto di Gibilterra, appartengono però allo stesso sistema delle montagne della sierra Nevada e delle altre sierre della penisola iberica. Esse sono più alte e, con la catena meridionale dell'Anti-Atlante, con i contrafforti, i massi e le catene secondarie, occupano una superficie maggiore, ma si compongono delle stesse roccie, disposte nello stesso ordine, ed il loro corso generale, da ovest-sud-ovest ad est-nord-est, è quasi parallelo da un continente all'altro. Le catene della Mauritania, come quelle di Spagna, continuano pure in una parte del loro corso con altipiani di grande altezza. Ad est del Marocco, nello stesso prolungamento di Deren, s'estende, da una estremità all'altra dell'Algeria e sino al paese tunisino, la zona dei grandi altipiani, d'un'altezza media di più che 1,000 metri.
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