In tutta la Mauritania, come pure nella Tripolitania e nelle oasi orientali, le tribù che fanno salire la loro genealogia più indietro ne' secoli e pretendono al titolo di Corfa o «discendenti del Profeta», sono appunto quelle che dimorarono nel Marocco prima di far ritorno verso oriente(197). Un altro movimento ricondusse nella Mauritania gli «Arabi» che si erano impadroniti della penisola Iberica, ma codesti Arabi spagnuoli erano certo in maggioranza Berberi che un lungo soggiorno nella penisola europea avea mescolato con tutti i popoli locali, liguri, iberi, celti e visigoti. D'altra parte il maggior numero di questi fuggiaschi, conosciuti in patria col nome d'Andalusi, vennero a stabilirsi nelle città, dove si fusero con gli altri Mauri, aggiungendo così nuovi nodi all'inestricabile catena delle origini etniche. Sembra che i Mori di Spagna siano più che altrove numerosi in Tunisia.
In un paese sì spesso invaso e popolato di elementi tanto diversi non ancora fusi in nazione, non vi può essere sentimento di amor patrio come nelle altre contrade d'Europa, dove la lunga comunanza d'interessi e la buona o cattiva fortuna finirono per dare a tutta la nazione una personalità d'ordine superiore. Il Berbero e l'Arabo non hanno sentimento di solidarietà che per la famiglia o la tribù, nè hanno menomamente coscienza di poter far parte d'un popolo. È come musulmano, non come fratello di razza che l'Arabo della Mauritania si unisce con gli altri Arabi contro i cristiani, i quali, d'altra parte, trassero sempre profitto delle dissensioni e delle guerre intestine fra tribù e tribù per compiere l'opera di conquista.
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