La Tunisia trae vantaggi immensi, per cui in altri tempi ebbe parte importante nella storia, dall'esser posta proprio nel centro del mare Interno, all'angolo della Mauritania, di fronte alla Sicilia e sulla soglia delle comunicazioni fra le due metà del detto mare, dall'avere un lunghissimo tratto di coste in cui s'aprono porti e golfi migliori di quelli dell'Algeria e del Marocco, e inoltre dall'avere terre fertili e salubri. Nè meno felice del disegno dei contorni è il rilievo interno. Le zone longitudinali, in cui è divisa la Mauritania da nord a sud, le quali formano altrettante regioni distinte, perdono verso la loro estremità orientale i bruschi contrasti. La larga apertura del golfo di Tunisi permette di girare la zona montuosa del litorale e di penetrare ben innanzi in quella degli altipiani per le vallate della Megierda e dell'ued Melleg. Egualmente la costa orientale, a sud del golfo di Ammamet, apre ampiamente le uscite della regione centrale in Algeria, e la grande strada del deserto comincia al golfo di Gabes. Per mezzo di tali breccie, si costituì parecchie volte l'unità politica dell'Africa del Nord, la quale sembra sia destino venga abitata da tribù ostili o almeno estranee le une alle altre. Per i golfi e le pianure dell'est, che si possono dire le porte orientali della Mauritania, entrarono i Fenici, i Romani, i Bizantini, gli Arabi, nonchè l'influenza asiatica e quella europea(199). Sulla costa stessa del golfo di Tunisi, che domina contemporaneamente il passaggio centrale del Mediterraneo e l'entrata naturale del continente libico, sorse Cartagine, divenuta il maggiore mercato del mondo antico e che tenne fronte lungo tempo a Roma.