Anche dopo perduta l'indipendenza, la provincia d'Africa, diventata colonia dell'Europa, valse con la sua attività nel commercio, nelle industrie e nelle scienze a dare il suo nome a tutto il continente. Infine, nel medio evo, la Tunisia ebbe il suo periodo di civiltà e di prosperità: tra non molto essa deve riacquistare quel valore che le è naturalmente dovuto per la sua posizione geografica(200). Per il commercio del Mediterraneo, la Tunisia è in posizione migliore d'Algeri, migliore di Napoli e Messina, e per le comunicazioni col bacino del Niger la Piccola Sirte offre, per la sua relativa vicinanza e più facile comunicazione, maggiori vantaggi che la Grande.
L'altitudine media della Tunisia diminuisce grado grado da ovest ad est; nondimeno le moli più alte, da 1,200 a 1,500 metri, sono sparse in diverse parti. Una delle maggiori è posta nell'angolo nord-occidentale del paese, sulle frontiere dell'Algeria. Questa mole tormentata, della quale è difficile riconoscere di primo achito la disposizione, svolge la vetta da sud-ovest a nord-est: la si può chiamare «Montagna dei Cumir», dal gruppo famoso di tribù che ne abitano le radure, dove coltivano orzo, mais, tabacco. A sud-ovest, quelle alture sono continuate dalle montagne, un poco più basse, degli Ustetta e da quelle dei Beni Salah, confinanti a sud con le aspre gole traversate dall'Alta Megierda nel dipartimento di Costantina. Le sommità, indicate con la parola generale di kef, o «scoglio», sono la maggior parte lunghi gioghi, ma alcune finiscono in massi piramidali o in creste dentate, i cui filari di gres nero o rosso si rizzano con forme bizzarre.
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