Nondimeno si trovano sugli scogli vulcanici dell'isola depositi di arena contenenti conchiglie terrestri della stessa specie di quelle della terra ferma(203).
N. 23. - HAMADA EL-CHESSERA.
A sud della Megierda la regione della frontiera algerina non ha sistema orografico distinto. Frastagliate in gruppi dall'ued Melleg e dai suoi affluenti, montagne e colline si succedono da sud-ovest a nord-est secondo l'asse generale dell'Atlante, dando luogo a valichi per cui passano strade che possono quasi sempre esser percorse da carri senza che ci sia d'uopo di ridurle a livello e mettervi ghiaia. In realtà codesta zona è il prolungamento orientale dell'altipiano delle steppe che separa le due catene che circondano l'Algeria, l'una inclinata verso il litorale, l'altra verso il Sahara. La regione delle steppe tunisine, che è il prolungamento dell'Aurès, è sparsa di alture isolate, finienti alla cima con altipiani a guisa di tavole, avanzi di dirupi scavati dalle acque. Molte di queste piattaforme, circondate di coste a perpendicolo, e quindi facili ad essere difese, servirono spesso di rifugio a intere tribù e alle loro mandre(204): tale è, a nord-est di Tebessa, il grande scoglio Calaa es-Senam, «Castello degli Idoli»(205), probabilmente così chiamato da alcune costruzioni o torri naturali che i conquistatori Arabi credettero luoghi d'adorazione degli indigeni. Un sentiero pericoloso mena al villaggio, dove la tribù custodisce i suoi approvvigionamenti e tesori. Codesta acropoli araba, che è il gruppo più alto (1452 metri) di abitazioni della Tunisia, fu costrutto sugli avanzi di una fortezza più antica.
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