Politicamente, è Italia.
Nel centro della Tunisia, a sud dei frammenti degli altipiani sfasciati, i gruppi montuosi sono di minore altezza e separati gli uni dagli altri da valli più larghe, confinanti ad est con vaste pianure dove sono radunate le acque salmastre dei sebca. Ma di là da queste depressioni, la regione del Sahel o «Litorale», che si protende a semicerchio nel mare fra i due golfi di Hammamet e di Gabes, riesce ad un altipiano ondulato, che termina in vaste pianure e capi aguzzi. Ad ovest della sebca, la Tunisia meridionale conserva l'aspetto di paese montuoso ed i giebel si succedono fino alla grande depressione dei sciott che forma il limite naturale fra l'isola mauritana ed il deserto. Quasi tutti questi anelli delle catene sono disposti regolarmente da sud-ovest a nord-est, nella stessa direzione della costa della piccola Sirte tra Gabes e Sfaches. Una delle moli più importanti della contrada è il Giebel Bu-Hedma che domina lo specchio d'acqua salina della sebca Manzuna o sebca en-Nuail, a nord-ovest del golfo di Gabes. Codeste creste, non minori quasi delle montagne del centro, arrivano a 1300 metri di altitudine ed hanno un aspetto di tanto più grandioso, in quanto alla base si stendono larghissime steppe rassomiglianti al deserto. Nelle pareti delle gole s'aprono gallerie di miniere romane, nelle quali l'ingegnere Fuchs ha scoperto minerale d'oro.
Più ad ovest, vicino a Gafsa, spicca una mole quasi altrettanto alta, il Giebel Arbet, la suprema vetta del quale, di 1100 metri, signoreggia l'immenso panorama delle montagne, del mare, delle oasi e delle sabbie.
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