Il livello e la salsedine del bacino variano molto secondo la quantità delle pioggie e l'attività dell'evaporazione: in media egli ha da 60 centimetri a 2,50 metri di profondità. Alcuni scogli, che sono sulla riva orientale, ripieni di cardium edule fossili, provano che il lago fu già un serbatoio d'acqua salmastra o salata, probabilmente un golfo del mare, che l'innalzamento della costa avrà separato dal Mediterraneo(210). Nel tempo della maggior piena, l'Eschel misura più di 200 chilometri quadrati, ed il suo emissario, l'ued el-Tingia o «riviera della Laguna», scarica una quantità d'acqua considerevole, ingrossando a sua volta un altro bacino, il Tingia Benzert. È questo il lago di Biserta, che un lungo canale mette in comunicazione con il mare. Si estende circa 150 chilometri quadrati ed è molto più profondo di quello d'Eschel, giacchè lo spessore dell'acqua varia da 3 a 5 metri vicino alle rive, e nei punti più bassi del mezzo lo scandaglio discende fino a 12 e a 13. Se il lago di Biserta fosse riunito all'alto mare con un canale di grande navigazione, scavato traverso la striscia sabbiosa del litorale, servirebbe di ancoraggio a tutte le navi del Mediterraneo. L'acqua del lago di Eschel è quasi dolce durante la stagione delle pioggie, l'acqua del lago di Biserta è invece appena meno salata di quella del mare, ed i pesci che vi si pescano in grande quantità appartengono alla fauna marina. Già Plinio ebbe ad avvertire il movimento alternato della corrente nel canale di Biserta, giacchè quante volte l'acqua si spinge al mare, altrettanto rifluisce al bacino.
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