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      Si trovano fino a 22 metri d'altitudine sopra il presente livello della pianura i depositi lacustri del tempo in cui l'emissario del bacino non aveva ancora rotto la soglia rocciosa che tratteneva le acque sopra il letto superiore. In questo piano della Dacla va a congiungersi con la Megierda il più grande degli ued(212) tributari, il Melleg, che è più lungo del fiume principale di cento chilometri almeno. L'ued Melleg, la cui alta vallata è d'un accesso molto più facile che quella della Megierda, nasce egualmente su territorio algerino, non lungi da Tebessa, e mantiene la direzione normale da nord-ovest a sud-ovest. Una parte della sua corrente svapora per via: di qui la salsedine delle sue acque, la quale gli fece dare il none di Melleg. Non sembra, scrive il signor Tissot, che il corso di questi due fiumi abbia avuto sensibili modificazioni nella traversata della pianura dai tempi storici a questa parte. L'antica via de' Romani taglia direttamente la Dacla, rasentando di tratto in tratto i meandri della riva sinistra. La serie delle gole per cui il fiume ha forato la soglia delle roccie cretacee che si opponevano al suo corso, comincia alla confluenza dell'ued Besia, che giunge da nord. L'acqua gira e rigira in meandri di piccolissimo raggio ed il letto si sprofonda fra due ripide rive. Anche passando in treno si scorgono di volo in una parte della gola le giravolte d'antichi letti, cui la corrente abbandonò empiendo a metà di alluvioni; i fiumi morti accompagnano a destra ed a sinistra l'acqua corrente.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
olume 11 - l'Africa settentrionale - parte II
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1890 pagine 1046

   





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