Nel 1819 una flotta del bey, facendo prima sterrare il banco, s'era ivi ancor potuta rifugiare, ma fu costretta a riprender tosto il mare, lasciando dietro sè una fregata arenata. Presto, forse prima della fine del secolo, codesto lago sarà scomparso, come scomparve un altro lago del Delta, l'antico golfo di Utica, divenuto, dopo sedici secoli, una semplice depressione palustre, la garaa Mabtua, nella quale al tempo delle piene si riversa il superfluo della corrente fluviale. La sebca er-Ruan ed altri laghi della regione, sebbene non siano interamente colmati, diminuiscono d'anno in anno, e la curva della plaga fra il capo Sidi-Alì el-Mecchi e le colline di Cartagine, si avanza sempre più nel mare. Secondo Tissot, si può forse ritenere a 250 chilometri quadrati la superficie del terreno formatosi a spese del mare da ventun secolo a questa parte. Durante il periodo storico, il fiume cangiò spesso di letto, e dalla testimonianza d'antichi autori come dall'esame del suolo si può tentare di ricostruire la carta del Delta a differenti epoche. Ne' tempi punici, il Macarat o Bagrada girava a nord il Giebel Ahmor e, lasciato a manca un punto delle roccie insulari, la cima più alta del quale non supera 50 metri, andava a gettarsi nella parte del golfo che bagna a nord il promontorio di Cartagine. Si riconosce ancora l'antico letto dalle ghiaie e dalle sabbie in cui crescono cespi di allori-rose. Altri letti si formarono poscia più a nord, ma tutti ebbero egualmente origine dalla chiusa aperta alla base settentrionale del Giebel Ahmor.
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