Nondimeno in codeste squallide regioni, alla base meridionale del gruppo Bu-Hedma, si percorre una foresta di acacie gommifere, lunga circa trenta chilometri e larga dodici. È questa la regione più settentrionale d'Africa in cui si trovi una specie d'acacia gommifera, acacia sayal, sebbene vi sia tanto rada che, dicono, se ne possono contare solo 40,000 piante che servono come legna da fuoco, giacchè le gomme si lasciano sperdere o servono di nutrimento agli animali selvaggi(259). La gomma poi che stilla, come nell'isola di Chio, da una certa qualità di lentisco, non è adoperata per la fabbricazione del mastice o d'altri liquori profumati.
      Sulle rive dei grandi sciott, separati dalla Piccola Sirte da uno stretto istmo, stanno gli stupendi «boschetti» – così son chiamati dagli indigeni – di Beled el-Gierid o «Paese dei Datteri», i quali constano di più d'un milione d'alberi di più di centocinquanta specie. Il sapore delle frutta è svariatissimo, secondo le condizioni del clima. A Sfaches e nell'isola di Gierba le palme si coltivano per ornamento ed i frutti vengono dati in gran parte in cibo alle bestie. Migliori sono già i datteri di Gabes e buoni quelli dell'oasi d'el-Hamma, squisiti quelli del Gierid e del Suf. Causa di questa diversità di gusto è, senza dubbio, non la differenza di temperatura, ma la differente proporzione di umidità. Fra le varietà de' datteri è pure notevole una grande differenza di sapore da un'oasi all'altra. Nel Gierid il migliore è il deglet-nur, il «dattero luce», così chiamato per la trasparenza della sua polpa, che è la migliore; nell'oasi di Suf ce n'ha di più buoni(260). Gli abitanti delle oasi amano le loro piante come compagni domestici, nè recidono una palma per fabbricare il lakbi, il caryptis degli antichi(261), che in solenni occasioni, quali la nascita d'un figlio, la celebrazione d'un matrimonio, l'arrivo d'un ospite cospicuo(262).