La Tunisia è un poco più ricca di animali che i paesi vicini del deserto che costeggiano la Grande Sirte, e un po' meno della Mauritania occidentale. Un aumento graduale della specie c'è da est ad ovest. In Tunisia però, come nelle regioni limitrofe, i grandi cangiamenti avvenuti dai primi tempi storici al nostro modificarono la fauna. La distruzione delle foreste fece scomparire alcune specie o ridusse l'estensione della zona in cui abitavano; d'altra parte, furono introdotti animali domestici e forse anche selvatici, il cervo, ad esempio(264), che, secondo gli antichi, non si trovava nella provincia di Africa, ed i Cartaginesi che l'avevano condotto seco lo tenevano in uno stato quasi domestico per sacrificarlo a Baal-Ammone(265). Ora nelle montagne occidentali si incontrano alcuni cervi, specialmente a sud di Tabarca, nel gruppo dei Cumir e degli Ustetta. L'orso, che dalla frequenza dei luoghi in cui è nominato, si ritiene sia già stato in tutti, sembra scomparso in principio di questo secolo(266). La scimmia babbuino non si trova più, eccetto che nell'angolo della Tunisia vicino ai sciott meridionali. I leoni vagano ancora in alcuni gruppi di monti vicini alla frontiera algerina; ve ne sono alquanti in Crumiria, presso gli Ustetta e nel giebel Bu-Ganem, ma in molto minor numero che a' tempi di Cartagine, quando attendevano al varco i contadini ed i viaggiatori attorno alle città e lunghesso le vie si rizzavano forche per appendervi i felini(267). Secondo la tradizione ce n'erano, alcuni secoli fa, a migliaia nel territorio di Bu-Ganem, quando un sovrano concesse il paese alla tribù col patto non mangiassero altra carne che quella di leone(268). In quanto agli elefanti, da numerose testimonianze consta vi siano stati ne' primi tempi della storia locale e siano spariti insieme con le foreste in cui vivevano.