Probabilmente l'ultimo fu ucciso sotto la dominazione romana, giacchè fin dal tempo di Plinio si traevano dalle regioni poste «di là dalle solitudini delle Sirti»(269); nonostante ciò, un autore spagnuolo ripete per udita che alla fine del secolo decimosesto se ne incontravano ancora. I bufali non furono del tutto sterminati come gli elefanti, giacchè ce ne sono alcuni branchi attorno il lago di Biserta ed anche nell'isolotto di Echkel, in mezzo del lago omonimo, ma non si vedono più in alcun altro luogo. Alcuni montoni selvatici abitano le montagne meridionali della Tunisia, ma non ce n'è più negli altri gruppi. Quivi pure, come nel resto dell'Africa occidentale, l'acquisto d'un prezioso animale ha arricchito la fauna domestica della Tunisia. Secondo Tissot, da quindici o più secoli il cammello è divenuto per gli abitanti dell'Africa occidentale l'animale da soma indispensabile allora come adesso.
      Si legge negli autori antichi la lotta che l'esercito di Regolo ebbe sulle rive del Bragada contro un serpente lungo più di 35 metri: ora nessun rettile della Tunisia raggiunge il quinto di tale lunghezza. Diminuì pure il numero delle specie di ofidi, sebbene se ne possano forse scoprire ancora, e d'altra parte siano da ascrivere fra gli animali favolosi parecchi rettili descritti dagli autori antichi come nati dal sangue del Gorgone. Una delle regioni più infestate da serpenti è quella delle montagne che circondano il Sahara tunisino; gli indigeni dovettero pure abbandonare il giebel Telgia, a nord-est del sciott el-Garsa in causa della quantità di rettili della specie tagarga che vi si trova.