Indicano il soggiorno nella Tunisia di popoli della stessa origine o della stessa religione, che gli abitanti della Bretagna e dell'Andalusia i luoghi dove sono sparsi strumenti ed armi di pietra lavorata(277), megaliti, tumuli, cromlechs, pietre a scodella, oggetti rari in alcuni luoghi, comunissimi in altri. Fin dal principio della storia scritta si vedono già i Fenici stabilirsi nell'angolo del continente, in guisa da sorvegliare da una parte i mari della Sardegna, dall'altra quelli di Creta. Poscia i Romani, divenuti potenti, vollero alla loro volta conquistare questa prima terra d'Africa, senza il possesso della quale non sarebbe stata sicura nessuna delle loro possessioni del Mediterraneo, non la Sicilia, nè la Sardegna, nè l'Italia stessa. Per due secoli, tutto il mondo allora conosciuto fu scosso dal cozzo delle due potenze rivali; infine la città fenicia fu rasa al suolo, per risorgere città romana. I Vandali e i Bizantini si disputarono quindi la Tunisia, e parecchie invasioni di Arabi introdussero fra quegli abitanti l'Islamismo. I Turchi poi intesero a dare alla Tunisia solo governatori, e le invasioni de' cristiani sotto Luigi IX e Carlo V ebbero troppo poca durata per esercitare la menoma influenza sulla civiltà tunisina. È vero però che la pirateria contribuì grandemente all'incrociamento della popolazione nelle città, coll'introdurre frequentemente schiavi in paese.
Gli antichi dominatori, Cartaginesi e Romani, che vi regnarono, gli uni e gli altri, parecchi secoli e vi costrussero città, fortezze, monumenti, non lasciarono nella fisonomia degli abitanti traccie che si possano riconoscere con certezza; nessuna tradizione poi fa discendere una sola tribù da quei dominatori.
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