Nè più che le forme fisiche traggono dai Greci e dai Vandali la lingua od i costumi. I due soli elementi etnici che, ad eccezione degli Ebrei e degli stranieri recentemente immigrati, vi si vedono, sono i diversi gruppi, compresi, giustamente o no, sotto il nome di Berberi ed i discendenti degli Arabi che ivi immigrarono. Costoro, a giudicare dalla lingua e dalla preponderanza che loro dànno le tradizioni della conquista e la missione di convertitori, formano in apparenza la parte più considerevole della nazione; ma in realtà sono ancora molto più numerose, per quanto mescolate con altri elementi cresciuti e mano mano fusi col tipo indigeno, le genti che al tempo dei Cartaginesi costituivano con diversi nomi il fondo della popolazione. L'antico linguaggio non è interamente scomparso. Gli abitanti dell'isola di Gierba parlano un idioma berbero, e un tempo lo scrivevano. Pare ci sia ancora nell'isola un libro scritto in berbero, probabilmente con gli antichi caratteri libici, giacchè i Gieraba, così si chiamano gli isolani, riconoscono le lettere del loro alfabeto nelle iscrizioni libiche di cui si mostrano loro le copie(278). Parla pure un dialetto berbero assai simile a quello degli isolani la potente tribù degli Urgamma, che percorre le regioni della Tunisia vicine alla frontiera tripolitana. Usano questo idioma anche gli abitanti di montagna del giebel Duirat e del giebel Metmata, che appartengono allo stesso gruppo «cabilo» che i Berberi tripolitani del giebel Yefren. Non è però vero, come si credeva poco tempo fa, che nel nord della Tunisia, ai due lati della Megierda, i Drid o Derid conservino ancora l'uso d'un parlare berbero.
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