Il loro numero cresce rapidamente per l'eccedenza di nascite sulle morti, e già da molto tempo sono usciti dall'hara o ghetto di Tunisi, entro cui dovevano abitare: ora si riversano per tutti i quartieri della città, anzi certe parti del bazar furono da essi interamente acquistate, bottega per bottega, in concorrenza cogli Arabi. Non si riconoscono sempre dal modo di vestire, perchè furono abolite le leggi che vietavano loro le foggie musulmane e molti hanno adottato la europea. Si riconoscono però all'aspetto, al passo, e spesso anche all'obesità, giacchè gli Ebrei spagnuoli di Tunisi hanno a questa singolare tendenza. Poco tempo fa le ragazze erano sottoposte ad una cura speciale perchè ingrassassero; l'arte aiutava la natura. Erano solo ritenute pingui abbastanza quando alle gambe ed alle braccia potessero portare gli anelli ed i braccialetti che avevano portato le loro madri(294). Mentre quasi dovunque gli Israeliti superano tutti gli altri per purezza di costumi, a Tunisi invece avviene il contrario: sono essi che danno il maggior numero di prostitute(295).
Gli Europei di Tunisi formano, come gli Israeliti, due classi distinte, le famiglie di negozianti stabilite da padre in figlio in paese e gli emigrati recentemente che sono ritenuti ancora quali stranieri. La classe dei «vecchi Tunisini», composta di alcune centinaia di famiglie francesi ed italiane, costituiva poco fa una specie di nazione nella nazione, come i Levantini di Costantinopoli e di Smirne. La loro nazionalità dava loro diritto a privilegi di cui erano alteri.
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