Sono pure Francesi, i Cabili, che si recano a segare l'erba ed a raccogliere le messi. La presa di possesso economico della Tunisia si compie molto più rapidamente di quella dell'Algeria. In un batter d'occhio, la Tunisia, che fu per tanto tempo divisa dall'Europa ed unita con la sua storia all'Asia, riprende nel bacino del Mediterraneo occidentale il posto che le è assegnato dalla natura, dal rilievo del suolo, dai prodotti, dal clima.
     
     
      IV.
     
      El-Biban, borgo della frontiera presso la costa tripolitana, potrebbe avere qualche importanza strategica o commerciale, se i due distretti da esso dipendenti all'entrata del «lago delle Porte», Bahiret el-Biban, lasciassero entrare le grandi navi nel vasto bacino, invece solo alcune barche da pesca ancorano innanzi al porto. Il movimento degli scambi, d'altra parte debolissimo, fu portato a nord-ovest verso la rada di Zarzis o Giergiis, la qual città si compone di cinque villaggi distinti, sparsi fra i palmeti, gli olivi e le messi. La regione era in altri tempi sì feconda che, secondo una leggenda del luogo, un canale scavato nelle campagne di Zian o Medinet-Zian, città interna ora rovinata, versava al porto di Zarzis flutti d'olio di oliva che gli indigeni raccoglievano in barili per caricarlo sulle navi(297); ma i predoni Beduini dei dintorni, gli Akkara e gli Urgamma fecero, da lungo tempo, disseccare il fiume abbattendo le foreste. Recentemente a Zian furono scoperte statue, iscrizioni romane e altri oggetti preziosi. Secondo Barth, i coloni cofti erano già numerosissimi in codesta parte della costa fra Tripoli e l'isola di Gierba(298).