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      La Kafaz dei Fenici, cioè la «Murata» o la romana Capsa, il nome della quale rimase appena modificato nel corso dei secoli, fu fondata da Melkart, od Ercole Libico, e forse è la città di Hecatompyle dove Annone riportò la famosa vittoria durante la seconda guerra punica. L'importanza strategica di quest'oasi, posta all'estremo confine delle terre coltivabili, all'uscire della regione delle montagne, fra la pianura sabbiosa d'Aamra e le porte del deserto, fu sempre tenuta in gran conto. Ivi confinano due zone distinte per aspetto e per abitanti. Una kasbah, armata di cannoni, difende questa città della frontiera contro le incursioni degli Hamamma. Ora, invece di tunisini, vi sono soldati francesi e Gafsa è divenuta capoluogo di suddivisione militare. È città colta, dove, come nel Gierid, si parla una lingua molto più pura che sul litorale(306). Colonne, iscrizioni, mura richiamano alla mente la Capsa romana, e si vedono i massi degli antichi edifizi adoperati nelle nuove costruzioni. A sud della città, si stende una foresta di più di centomila palme che coprono con la loro ombra una seconda foresta d'alberi fruttiferi. Quivi i datteri, che sono ancora più alti che a Nafta, producono frutti non meno squisiti di quelli. L'acqua che alimenta il palmeto scaturisce sempre abbondante bagnando con la sua tepida corrente le radici. Gli abitanti dell'oasi non hanno certo a disputarsi il prezioso alimento. Le tre sorgenti principali, che hanno una temperatura da 29 a 32 gradi centigradi, riempiono bacini di costruzione romana, chiamati ancora termil.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
olume 11 - l'Africa settentrionale - parte II
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1890 pagine 1046

   





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