Venti chilometri a sud, l'henchir Selekta tiene il posto di Syllectum, e più lungi, presso il ras Kapudiah, il Caput Vada dei Romani, un borgi sostituisce la città bizantina di Justinianopolis. A nord, sul promontorio aguzzo di ras Dimas, dove c'è un porto riparato da un tratto di gittata, presso Bokalta, dove era la città cartaginese di Thapsus, celebre per la vittoria di Cesare su Scipione ed il re Giuba, si vedono recinti formati da antiche pietre, cisterne, il muro elittico d'un anfiteatro la cui arena è messa a coltivazione. Più innanzi, sulla parte del litorale che sta di fronte alle isole Kuriatein, occupano pure l'area di città antiche le borgate di Tebulba e di Moknin. Poi la strada della costa passa a Lemta, il qual villaggio successe a Leptis Minore, la «Piccola Leptis», così chiamata per contrapposto alla «Grande Leptis» della Tripolitania. Nondimeno la «Piccola Leptis» era una città importante. Le sue rovine si stendono in riva del mare per circa quattro chilometri, e vi si vedono ancora i vestigi d'un acquedotto, di un anfiteatro, d'un bastione e di gittate. L'antico porto non è più che un ued, l'ued es-Suk o «Vallone del Mercato». La città più popolosa del distretto è ora Giemal, costrutta nell'interno delle terre, a sud-ovest di Lemta.
N. 36. – MONASTIR E SUSA.
Monastir o Mistir forse indica col suo nome d'essere stata un monastero cristiano, ma fu anche città cartaginese e romana, probabilmente Ruspina, cioè la «Testa del Promontorio»(319). Circondata da uno stupendo uliveto, che spande per lungo tratto ombra e frescura, essa è, come Sfakes, merlata e fiancheggiata da torri, sopra le quali spiccano le cupole ed i minareti di numerose moschee.
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