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      Di là, vicino al comignolo di Takruna, su cui sorge l'omonimo villaggio, si trova la fattoria di Dar el-Bey o «Palazzo beilicale», centro della vasta possessione dell'Enfida degli Ulad-Said. Questa fu, per lungo tempo, disputata da compagnie di speculatori, sostenute ciascuna dal proprio governo. Prevalse, dopo l'annessione della Tunisia alla Francia, una società di Marsiglia, alla quale furono pure concesse altre possessioni. L'immensa estensione, che non fu ancora misurata, ma non è certo minore di 120,000 ettari, ha terreni di opposta natura, aridi o fertili, il cui complesso costituisce una delle regioni favorite della Tunisia. Sembra che sotto il dominio romano questa parte della Byzacene non avesse meno di diciassette città, di cui si vedono ancora le rovine sparse sotto i cespugli; ora sorgono sulle colline tre villaggi, abitati da coltivatori berberi, ed uno maltese costrutto recentemente dieci chilometri a nord di Dar el-Bey. Alcune parti sono, per quanto si può vedere intorno, piantate ad ulivi; altre, abbondantemente irrigate, potrebbero esser messe a giardino. Alcune pianure sono coperte di cereali, e sui pendii dei contrafforti del monte Zaghuan fanno ombra pini e thuya; i terreni di pascolo si prestano benissimo all'allevamento delle pecore. All'aumento dell'agricoltura furono diretti i maggiori sforzi; si introdussero mandre dall'Algeria, si piantarono vigneti, ma i vizi della coltivazione affidata a gerenti e per conto di capitalisti lontani si resero palesi anche nelle possessioni della Tunisia come in tutti gli altri latifundia.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
olume 11 - l'Africa settentrionale - parte II
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1890 pagine 1046

   





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