A nord di Hammamet, i re Vandali avevano un «Paradiso», cioè un palazzo di delizia; ma di quel meraviglioso giardino resta appena un albero. La sabbia procede giorno per giorno ad invadere giardini e cimiteri(334).
Una delle regioni popolose della Tunisia è la Dakhelat el-Mahuin, col qual nome è chiamata la penisola che termina al ras Addar. A qualche distanza dalla costa orientale, piccole città e grossi villaggi circondati da giardini, da verzieri, da uliveti si succedono sulle alte sponde. La strada del litorale traversa Beni-Khriar, Kurba, Kurscin, Menzel-Temin, Kelibia. Quest'ultima, che è l'erede dell'antica Clipaea, in greco Aspis, così chiamata dalla collina in forma di «scudo» su cui sta l'acropoli, è posta presso un capo, dove la costa si ricurva verso sud-ovest, offrendo in tal guisa un rifugio contro i venti del nord. La città dello «scudo» ebbe sempre una certa importanza marittima e ne' suoi due porti, benchè colmati, riparano le navi sorprese dalla tempesta. La costa settentrionale della penisola che è bagnata dalle acque del golfo di Tunisi, è meno popolata del litorale opposto, in causa della piccola larghezza della zona coltivabile compresa fra le colline ed il mare. I gruppi maggiori di popolazione, Soliman e il menzel o «luogo di sosta» detto Menzel Bu-Zalfa, sono nella parte settentrionale della pianura che mette in comunicazione la riva del golfo di Tunisi con quella del golfo di Hammamet. Gli abitanti di Soliman sono andalusi di origine, come quelli di parecchi altri borghi della Dakhelat el-Mahuin; secondo Grenville Temple, molti hanno ancora nomi di famiglie spagnuole.
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