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      Alla scelta dell'area di Tunisi, fondata tremila anni fa, o più ancora, dovettero essere di capitale importanza la natura del luogo adatto al commercio e alla difesa. Ivi una catena di colline calcari poco elevate interrompe la grande pianura aperta ad ovest verso la Megierda, e questa posizione strategica è tanto più forte in quanto dai due lati dello spigolo roccioso si stendono vaste depressioni lacustri; a sud-ovest la sebca el-Selgium, che cresce e decresce secondo le pioggie e le siccità; a nord-est la Bahira o «Piccolo Mare», il livello del quale non cangia mai, grazie al condotto per cui le acque del canale entrano nella laguna. In tal guisa la città dell'istmo tunisino era quasi inattaccabile su due de' suoi lati ed era in suo potere la strada tra le due vallate della Megierda e dell'ued Melian. Inoltre, nel «Piccolo Mare», sebbene poco profondo, trovavano riparo dalle tempeste le barche di piccola pescagione che si recavano a scaricare derrate sulla spiaggia di Tunisi. Però questa propizia condizione divenne col procedere de' secoli funesta, giacchè la bassa laguna della Bahira, nella quale non possono giungere le grosse navi di oggi, si mutò in un immenso nauseabondo scolatoio. Tunisi non ha più che una debole parte de' vantaggi d'una città marittima; è una città interna che tende a riconquistare mediante un porto artificiale il privilegio che in altri tempi ebbe dalla natura.
      Tunisi o Tunes, che probabilmente fu anteriore a Cartagine, ebbe il suo tempo di grande prosperità. La prima volta che se ne fa menzione era già stata assorbita dalla potente Cartagine, a lei vicina, e quando questa fu rasa al suolo, Tunisi divenne nuovamente, per breve tempo, la città più popolata della regione, finchè Cartagine, riedificata dai Romani, divenne nuovamente sovrana.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
olume 11 - l'Africa settentrionale - parte II
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1890 pagine 1046

   





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