Tunisi ha una superficie di più di tre chilometri quadrati che cresce d'anno in anno(340), ed inclina ad est sul dolce pendìo delle colline che dominano la riva occidentale della Bahira. Da nord a sud ha due chilometri e mezzo, mentre da est ad ovest è larga quasi dovunque meno di un chilometro. Il quartiere centrale, che è ancora dagli abitanti indicato col nome di Medina, cioè la «Città» per eccellenza, forma un ovale irregolare, di cui l'asse maggiore è egualmente rivolto da nord a sud ed ha durante quasi tutto il giro un'antica muraglia attaccata alle fortificazioni della kasbah. Il sobborgo settentrionale o Bab es-Suika ed il sobborgo meridionale o Bab el-Giezira (Bab ez-Zirah) sono pure circondati da una cinta, consistente in una linea spezzata di propugnacoli che dal quadrilatero della kasbah sulla collina si svolge da bastione a bastione. Ad est poi, dal lato della Bahira, le mura disparvero cedendo, per così dire, all'impeto della popolazione che trabocca, ed un nuovo quartiere sorge ai due lati dell'entrata centrale, detta della Marina, che va verso il terreno costeggiato di gittate dove comincia il canale navigabile della laguna. Dai primi anni del secolo a questa parte, la costa del Bahira crebbe di almeno 700 metri, e continua a crescere ogni giorno per le alluvioni recate dagli scoli e dagli sterri nei terreni da fabbricare. La «nuova Tunisi», per la bassura del suolo, è il quartiere meno salubre, ma in questo sito, dove sono le due stazioni della strada ferrata e del porto, e dove si costruiranno il palazzo municipale, quello di giustizia, il teatro, la Borsa, si ha uno spazio illimitato e già lunghe prospettive rettilinee s'aprono ad angolo retto fra le bianche case del «quartiere francese». Codeste prospettive si faranno certamente strada traverso il labirinto delle trecento contrade della vecchia città. Fu già cominciato, in vicinanza della Kasbah, il lavoro di sventramento, con alcuni aditi aperti fra i monumenti pubblici ed il bastione circolare che si costruisce ora intorno alla Medina propriamente detta, il che servirà di esca alla costruzione di vie all'europea.