N. 43. – ANTICO PORTO DI CARTAGINE.
     
     
      Dalla parte più dirupata della roccia di Byrsa, oggi ricoperta di terra vegetale, Beulé ha fatto mettere allo scoperto muraglie, qua e là alte fino a 5 metri, di costruzione analoga alle ciclopiche. Un letto di ceneri, ripieno di frammenti di metalli, di pezzi di vetro, di stoviglie in minuti cocci, è forse un resto dell'incendio precedente alla capitolazione di Byrsa, quando i soldati di Scipione l'assediarono. Il muro scoperto dagli scavi non ha meno di 10 metri di larghezza, il che faceva sì che cinque o sei carri potessero passare di fronte sulla terrazza dalla parte più alta. Questo edificio, che aveva la durezza della più viva roccia, aveva nel suo spessore sale che certamente dovevano servire di magazzini e di stanza per la guarnigione. I muri romani costrutti su sostruzioni puniche furono molto meno solidi e la polvere li demolisce facilmente. Gli altri monumenti, anche quelli che ricoprono ammassi di rovine posteriori, sono egualmente distrutti, o ridotti ad avanzi informi. Infatti, Tunisi ed i suoi dintorni non hanno altra cava che Cartagine. Gli Arabi hanno l'industria della talpa per minare il suolo; essi scivolano per condotti sotterranei lunghesso le mura che demoliscono portandone fuori i pezzi senza neppure sapere quello che distruggono. Esisteva ancora poco tempo fa una corporazione di «cercatori di pietre». Nel medio evo le repubbliche italiane facevano di tempo in tempo degli scavi fra quelle rovine per fabbricare i propri edifizi, e, secondo una tradizione, Pisa sarebbe stata interamente costrutta con marmi della città punica(354). Ora Cartagine, coll'enorme quantità di mattoni che giace a' piè della collina di Bu-Said, fornisce i materiali per le costruzioni delle città e dei villaggi circostanti.