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      Una gittata che si appoggi sull'estrema radice delle colline rocciose, in principio della Goletta, dovrebbe avanzarsi direttamente a sud fino alla profondità di 10 metri, in guisa da dividere dall'alto mare un vasto spazio d'acqua quasi sempre tranquillo, anche senza riparo artificiale, perchè il promontorio di Bu-Said ripara codesta parte della rada dai venti dell'ovest e del nord.
      Quando la Tunisia fu annessa alla Francia, sarebbe forse stato possibile, mediante un'ardita risoluzione cambiar di luogo la capitale e portarla a Cartagine, dove, come appare dal piano di quella città romana, le vie, intersecandosi ad angolo retto, sono tutte tracciate ed i fondamenti delle case moderne non dovrebbero esser posti che sulle sustruzioni antiche. La nuova Cartagine sarebbe stata ben superiore a Tunisi per salubrità, bellezza pittoresca, facilità di commercio, non meno che per il nome glorioso, ma non si osò toccare i diritti stabiliti, nè modificare l'andamento del traffico. D'altronde la maggior parte del suolo di Cartagine, divenuto, come la collina di Byrsa, proprietà di ecclesiastici, sarebbe stato difficilmente ceduto a patti. Il perimetro totale della cinta oltrepassava 28 chilometri, comprendendo a nord la collina di Kamart o giebel Khaui, nello stesso tempo cava e necropoli di Cartagine, giacchè in quel tenero calcare sono scavate a migliaia sepolture puniche, romane e cristiane. A piè della collina si stendono le lagune di Sukhara, dove anticamente ancorava la flotta punica.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
olume 11 - l'Africa settentrionale - parte II
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1890 pagine 1046

   





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