Ha il monopolio della pesca una compagnia di Marsiglia, che lo comperò mediante una rendita annua(365). I Mori andalusi che abitano un quartiere separato fuori delle mura, e gli emigrati maltesi tengono un po' animata la città con le loro diverse industrie; nondimeno l'importanza reale di Biserta è troppo debole perchè la Francia si affretti a far costruire la strada ferrata che fu concessa nel primo anno della conquista. Ora quel tronco di ferrovia non riuscirebbe utile che da Tunisi alla città di Mater, che è in una regione fertile di grani e ricca di bestiame. Alcuni villaggi dei dintorni di Biserta sono circondati di belle coltivazioni, come, ad esempio, il grazioso villaggio di Menzel el-Giemil o «Bel Soggiorno», che sorge sopra una dirupata collina a nord-ovest del lago.
Ad ovest di Biserta, il lido tunisino del Mediterraneo è una «costa di ferro» evitata dalle navi. Nell'interno non c'è alcuna città, tranne Begia; le popolazioni, Mogod, Amdum, Nefza, erano ancora quasi indipendenti alcuni anni fa, ed i Cumiri avevano spesso respinte le truppe che si recavano a riscuotere le imposte. Ad alcuni chilometri dalla frontiera algerina, Tabarca, la Tabraca romana, riceve alcune navi di cabotaggio, e sembra per la sua posizione, a metà strada fra Bona e Biserta, destinata a diventare un porto assai frequentato, quando gittate, bacini e bastioni saran fatti e sorgeranno città e villaggi intorno alle strade che ora sono tracciate verso l'interno. Nell'invasione della Cumiria le operazioni della flotta francese cominciarono da Tabarca.
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