Questa, più che i soldati, è la vera forza dell'Algeria francese, perchè vi sta di buona volontà e se ne è fatta una patria. Ma la Tunisia non ha di codesti coloni, piccoli proprietari, per cui il porre la prima pietra della casa corrisponde a non muoversi più da quel luogo. Tranne i giardinieri maltesi, la cui industria è in grandissimo progresso(370), i compratori europei sono rappresentanti di compagnie finanziarie, agenti di capitalisti lontani o, nel migliore dei casi, impresari che sorvegliano vaste estensioni coltivate da stranieri. La colonizzazione propriamente detta della Tunisia per parte di Francesi non ha probabilità di riuscita che sugli altipiani d'ovest, dove la rassomiglianza di condizioni fisiche ai due lati della frontiera tende a produrre condizioni sociali analoghe. Le imprese tanto importanti del rimboschimento non furono incominciate che nelle dune del Gierid e lunghesso la strada ferrata da Bona a Guelma. Nel Gierid si ebbe soprattutto di mira il rassodamento delle mobili sabbie, mentre la compagnia della strada ferrata intende ad acclimatare nuove specie: di quattromila alberi piantati nei suoi poderi, la maggior parte sono acacie d'Australia, che danno un eccellente tannino, ed una specie di eucalyptus, detta «acacia azzurra». Sul valico di Gabes sorge una nuova oasi grazie al pozzo artesiano fattovi scavare dall'esploratore Landas. D'altra parte il diboscamento continuo e l'opera di distruzione vince quella di riparazione. Foreste intiere di pini, presso l'hamada di el-Kessera, furono distrutte solo per vendere la corteccia delle piante.
| |
Algeria Tunisia Tunisia Francesi Gierid Bona Guelma Gierid Australia Gabes Landas
|