Secondo le tradizioni, il potere beilicale è trasmesso di maschio in maschio al maggiore della famiglia, qualunque sia il grado di parentela. Il presente erede presuntivo è il fratello del bey, che ha il titolo ufficiale di «bey del campo», e poco fa comandava le truppe inviate di provincia in provincia alla riscossione delle imposte.
Ognun sa che gl'impicci finanziarî del sovrano della Tunisia furono una delle principali cause che le truppe francesi la occupassero. I prestatori, che si erano affrettati a fornirgli a grosso interesse somme, di cui tre quinti appartenevano a Francesi, gli fecero per loro sicurezza ipotecare i beni e finirono col riscuotere le imposte in vece sua(374). Ma per assicurare le loro entrate avevano bisogno d'un pegno più sicuro, cioè di possedere indirettamente il potere politico, quindi gl'intrighi e le lotte che finirono per cagionare, insieme con le complicazioni politiche, gli avvenimenti del 1881. In tal guisa, una delle clausole principali del trattato che pose fine all'indipendenza della Tunisia, stipulava una riorganizzazione finanziaria della Reggenza, «assicurando il debito pubblico e garantendo i diritti dei creditori della Tunisia». Le entrate del paese furono divise in due parti, una per le spese ordinarie, pagamento della amministrazione e gerenza dello Stato, l'altra, maggiore, lasciata come pegno ai creditori. Secondo la convenzione, fu stabilito e garantito dal bilancio dello Stato un debito di 137,500,000 lire. Una Commissione finanziaria nominata a rappresentare i creditori riceveva le rendite la cui riscossione è facile ed il prodotto assicurato; nel caso non bastassero, poteva togliere quanto mancasse dalle entrate dello Stato, il cui bilancio essa sorvegliava.
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