L'unione ivi si va formando isolatamente, dagl'individui, non dalle masse dell'una e dell'altra parte, le quali si odiano, o almeno si guardano in cagnesco perchè non si comprendono, e l'ingiuria dello straniero è doppiamente sentita. Pertanto quando si sono visti gli abitanti della Tunisia, quelli del Gierid o «paese delle Palme», accettare tanto facilmente il dominio della Francia, si può dubitare che la principale causa dell'adesione passiva o volontaria degl'indigeni al regime europeo aumenti o diminuisca con le garanzie di sicurezza loro assicurate? D'altra parte non ci sono in Algeria tribù, come i Duair e gli Smela dei dintorni d'Oran, che sempre, anche ne' tempi di sfortuna, rimasero fedeli alleati della Francia, non ostante l'invincibile odio che si disse avrebbe tenuto per sempre disgiunte le due razze? La conquista dei Ksur del Sahara, in regioni quasi inaccessibili a genti del nord, si sarebbe potuta compiere se i Francesi non fossero stati aiutati da gum di diverse tribù? E non si videro spesso, allorchè i conquistatori giungevano la prima volta in un territorio dell'interno, i poveri, i coloni mezzadri, i negri, gli oppressi d'ogni genere e d'ogni classe precipitarsi con gioia innanzi allo straniero, mentre i loro capi, seguìti da bande esiliavano o tentavano di continuare la lotta? Secondo un proverbio arabo, il popolo non domanda che due cose, «la pioggia e la giustizia». Una dà il pane, l'altra assicura la pace, il progresso sociale, la fusione graduale di elementi poco prima in lotta tra loro, e non già quella fusione per cui si penserebbe nella stessa maniera, si parlerebbe una stessa lingua conformandosi ai costumi e agli usi della capitale, bensì quella che si basa sul mutuo rispetto e sull'osservanza del diritto gli uni verso gli altri.