È per i geografi un'impresa d'onore raggiungere e salire i monti Ahazgar, superare le grandi dune ed esplorare gli ued che discendono verso il Niger: molti sarebbero i valorosi che al primo appello si offrirebbero a tale missione.
II
I monti dell'Algeria sono semplicissimi, anzi in pochi paesi l'armonia delle forme si avvicina, come quivi, alla regolarità geometrica. Il territorio algerino, che forma nel continente un gran quadrilatero a lati quasi eguali, differisce dai paesi limitrofi, il Marocco e la Tunisia, per un movimento di suolo quasi ritmico; si direbbero onde che si rincorrono presso la costa. Nel Marocco e nella Tunisia la simmetria generale del rilievo della Mauritania è interrotta, nel primo dal gruppo centrale del Deren, dove ha origine il sistema dell'Atlante, nella seconda dall'abbassamento dell'altipiano e delle catene della costa.
La direzione normale della costa fra Nemours e Algeri è da sud-ovest a nord-est, così pure quella delle montagne, delle valli e degli altipiani in tutto lo spazio, largo in media 300 chilometri, che separa il litorale delle acque da quello delle sabbie. A centinaia si contano i giebel che formano una sporgenza distinta, chiamata con nome particolare. Secondo il frastagliamento che l'erosione compiè lasciando in un luogo intatta una catena, in un'altra distruggendola interamente, le onde terrestri si succedono più o meno numerose dalla costa verso l'interno, ma nel complesso si raggruppano in zone distinte ben caratterizzate. Subito dopo la conquista dell'Algeria, quando non ci erano ancora notizie certe sul rilievo, si pensò vi fossero fra il litorale ed il deserto due catene principali parallele, ritenendo che le creste del Piccolo Atlante a nord, e quelle del Grande Atlante a sud si allineassero sopra valli e pianure.
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