Sopra l'uniforme distesa si mostrano in alcuni luoghi colline e monticelli, le prime allineate come i frammenti d'un muro diroccato, i secondi affatto isolati, le une e gli altri testimoni di un livello del suolo già molto più elevato. Verso est, la zona intermedia degli altipiani che va grado grado restringendosi, ha maggior numero di codeste prominenze che resisterono alla forza di erosione. Anche sotto il meridiano d'Algeri, l'alta pianura è divisa in più bacini distinti da pareti mediane, e ad est della provincia di Costantina finisce con perdere il carattere di zona di separazione fra le montagne del nord e quelle del sud: nello spazio che corre fra le une e le altre, sorgono immense catene parallele. In questa parte dell'Algeria, le zone si ravvicinano e, salvo alcune interposte cavità, non si vede dal mare al Sahara che una successione di monti che si allineano regolarmente nella direzione normale da sud-ovest a nord-est: è naturale dunque come tutta questa regione sia stata compresa, fino alle sabbie del deserto, nel Tell.
Ma sui tre quarti della sua lunghezza, dalla frontiera marocchina ai dintorni di Batna, il sistema delle catene costiere del mezzogiorno è affatto distinto, sorgendo fra le alte terre dell'altipiano e la depressione del Sahara. A queste montagne della Kibla o della Parte della Preghiera – cioè del sud-est(386), – si dette già il nome di «Grande Atlante»; d'altra parte, la loro media altitudine non supera quella del giebel settentrionale, sebbene la cima di uno dei suoi massi, il giebel Aures, sia il punto più alto dell'Algeria.
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