Intaccati dalle stesse forze d'erosione per cui fu livellato l'altipiano, i monti delle catene litoranee meridionali furono fortemente corrosi, sicchè in alcuni luoghi non rimangono che stretti massi, separati gli uni dagli altri da «aperture» per cui si passa direttamente dalle alte terre alla bassura del Sahara. Testimoni del lavoro di corrosione compiuto sono alcuni monticelli, che fra le sabbie ed i fondi ciottolosi sorgono sulla fronte delle montagne. Così la riva del deserto fu rimossa come era già stata rimossa a nord la marittima; quindi dai due lati si restringe la regione montuosa che forma l'isola del Maghreb. Le varie zone parallele dell'Algeria ondulata, il Sahel, il Giebel, gli altipiani e le montagne della Kibla occupano insieme uno spazio quasi eguale al Sahara algerino con le sue dune, le depressioni e gli altipiani di questo. I veri confini dell'Algeria francese, quali sono indicati dalla natura, dovrebbero essere lo stesso litorale del deserto, o la linea di divisione fra i due bacini dell'Ighargar e del Niger, oppure le rive di quest'ultimo sino all'alto Senegal. La superficie del territorio, considerando come Algeria propriamente detta, solo la regione che ha forma d'un quadrilatero, compresa fra il mare ed il deserto, sarebbe circa di 300,000 chilometri quadrati, un po' meno della metà del territorio acquistato dai Francesi. I punti più avanzati di questo oltrepassano di molto il limite naturale dei monti e del Sahara, e sono irregolarmente sparsi nel deserto, in un luogo limitato dalla regione delle dune «paese della Sete», troppo difficile a percorrersi, in altri troncati dalle zone percorse dai Tuareg e dai Chaamba.
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