Secondo il signor Bourdon, il litorale vicino allo sbocco del Cielif darebbe indizî d'un sollevamento del suolo. Così nel porto di Mostaganem sono ora emerse costruzioni romane, che, si ritiene, siano state una cala, giacchè il mare non vi penetra che durante le tempeste. In duemila anni la costa si sarebbe ivi sollevata d'un metro o d'un metro e mezzo. Il fenomeno di emersione sarebbe stato un poco più rapido a Port-aux-Poules, presso la foce della Macta. Presso il villaggio di Karuba e sopra altri punti del litorale, le coste a picco sono disposte a piani separati da antiche spiaggie seminate di conchiglie, eguali a quelle del vicino mare, che conservano ancora la naturale vivacità dei colori. Evidentemente in questa parte della costa il mare si è ritirato dove la terra si innalzò, ma nessun vestigio di lavoro umano consente di misurare un tal movimento secolare. Pure ad un sollevamento di suolo, non per effetto di pressione uniforme, bensì di spinte locali, il signor Bourdon attribuisce le piccole sporgenze di terreno che si trovano nelle basse pianure del Cielif e della Mina come negli altipiani dell'interno. Sono come enfiagioni del suolo di 3 a 12 metri di altezza, «ampolle», «campane», dovute ad azioni locali in relazione forse con la perdita delle acque piovane ne' terreni permeabili dei pendii superiori(389). È noto che i terremoti non sono rari sul litorale dell'Algeria: Oran, Tenes, Algeri ed altre città furono di frequente scosse dalle vibrazioni del suolo. Nel 1724, la nave La Gazzella, che si trovava al largo del capo Seba Rus (delle Sette Teste) fra Gigielli e Collo, ebbe a provare tre successive violentissime scosse sottomarine(390). L'anno appresso parve nuovamente che una mareggiata dovesse spezzare le roccie(391).