A nord del Sahara, non sorge alcun masso dominatore in tutta l'estensione del grande quadrilatero dell'Algeria, che è quasi interamente composto di altipiani e di montagne. I quattro gruppi principali, a nord l'Uarsenis e il Giurgiura, a sud l'Amur e l'Aures, corrispondono quasi simmetricamente, e nessuno costituisce un centro montuoso intorno al quale si ramifichino le acque e si dividano i popoli. Neppure c'è un bacino, che per fecondità di suolo, per confluenza di acque e per felice posizione commerciale sia divenuto il luogo dove concorrano tutti quelli della contrada. Divisa in lunghe zone ineguali, i cui abitanti scambiano direttamente i loro prodotti, l'Algeria non ha punto centro naturale: essa è divisa in tanti territorî quanti ha massi ben limitati da chiuse o da vallate, e bacini racchiusi da un cerchio di montagne. Perciò la conquista definitiva dell'Algeria fu sempre difficile, e con le maggiori vittorie non si sottomisero che gruppi più o meno grandi di tribù, mentre la guerra si dovea proseguire con fatica in luoghi diversi fra popoli differenti, sebbene questi, ad onta degli ostacoli del suolo, fossero la maggior parte facilmente sottomessi, impediti com'erano dall'isolamento ad unirsi a difesa(397). Ora, il centro che la natura non ha dato, va a poco formandosi, aumentando di giorno in giorno la sua forza di attrazione per le strade che ivi convergono e per la preponderanza amministrativa. Codesto centro è Algeri, giacchè un porto artificiale, strade, ferrovie gli assicurano vantaggi che prima non aveva.
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