Il piano del Sig, ad est della depressione in cui si trova Sidi-Bel-Abbès, confina a sud coi monti dei Beni-Sciugran, che sono un prolungamento dell'Atlante di Tlemcen. Questa catena e le catene parallele del sud riproducono su maggiore estensione, ma con minor rilievo, i lineamenti dei monti di cui sono la continuazione. Fesse dalle chiuse di parecchi corsi d'acqua, hanno il pendìo più scabro volto a nord: le loro più alte cime, la Daya (1,392 metri) e la Beguira (1,400 metri) sorgono nella parte meridionale del sistema. Fra le catene parallele, le frane e le erosioni fecero scomparire, o almeno diminuirono, alcune tra le prominenze primitive: v'ha poi spazî interamente livellati, certo dalla lunga permanenza di acque lacustri. Tale è la gran pianura di Egris, a sud di Mascara, che si congiunge a sud-ovest all'altra minor pianura di Traria.
Più ad est, il gruppo dell'Uarsenis (Uancierich, Uarensenis), che continua le catene dei Beni-Sciugran, è tra i primi dell'Algeria per altezza e forma delle cime; quindi il suo nome berbero, che vuol dire «Niente di più alto»(400). La cima principale (1,985 metri), che finisce con doppio cocuzzolo, è dai soldati chiamata «Occhio del mondo», per l'immenso orizzonte che si scorge dal punto più alto: essa è un frammento d'una cupola iurassica circondata da colonne cretacee. Il complesso del gruppo traversato da sud a nord da parecchi torrenti e contornato ad est dalla profonda valle del Cielif, ha nel rilievo minor simmetria che i gruppi occidentali, e le alte cime vi sono assai irregolarmente distribuite, sebbene la maggior parte sorga nella zona media della catena, all'estremità orientale della maggior cresta, fra il cocuzzolo dell'Uarsenis e il promontorio su cui è la città di Boghar.
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