Queste catene però non sono che l'estremità occidentale d'un sistema orografico maggiore del giebel Amur, cioè la Montagna per eccellenza, avendo i due nomi uniti, il primo in arabo, il secondo nell'antico idioma berbero, lo stesso significato. L'Amur, nel suo complesso, è un altipiano frastagliato dai torrenti, che da un lato si riversano verso gli sciott dell'interno, dall'altro verso quelli del Sahara. Invece di essere, come quasi tutti gli altri gruppi di catene costiere, traversato da parte a parte, il giebel Amur forma la linea di divisione delle acque: perfino alla sua estremità orientale, dove nasce il Cielif, egli forma il colmo fra il bacino del Mediterraneo e quello del Gieddi e dell'Igharghar. La regione centrale del giebel Amur è occupata dai gada, che sono grandi tavole di pietra tagliate bruscamente da colonne verticali, fiancheggiate da lunghi pendii. Alcuni di codesti frammenti di altipiano sono appena accessibili, e quelli dove sono pozzi o sorgenti, potrebbero essere trasformati in cittadelle. Intorno a codeste grandi masse cretacee, rivestite di compatta lastra petrosa, serpeggiano valli profonde comunicanti tra loro per mezzo di intaccature nell'altipiano. Nessuno dei monti del gruppo raggiunge 2000 metri di altezza: il punto culminante, la Tuila Makna, che congiunge l'Amur con le montagne di Géryville, è alto 1,900 metri; il giebel Okbah, il giebel Guru, che dominano a sud il principio della valle del Cielif, sono ciascuno alti 1,710 e 1,708 metri. I gioghi di maggiore grandiosità di aspetto, se non più alti, sono quelli che sorgono a sud del gruppo, sulla parete terminale detta il Kef-Guebli o «Scoglio del Mezzogiorno»: contrasta con quel muro biancastro che si drizza nell'azzurro del cielo il deserto che si stende a' pie' di essi.
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