Infine il terzo, detto Guera el-Hut o «laguna dei Pesci», si riversa nel mare per la Mesida, lenta perchè ingombra di giunchi. Si tentò di riparare mediante canali di scolo le feconde terre circostanti al lago, ma le febbri uccisero sì gran numero di operai che si dovette smettere. Tutta la zona degli altipiani si divide in bacini chiusi, ad eccezione della stretta landa percorsa dall'alto Cielif e dall'area di scolo dove si forma la Megierda e l'ued Melleg. Dovunque l'evaporazione, sottraendo l'umidità apportata dalle pioggie, finisce con asciugare i ruscelli o le vasche non profonde in cui è raccolta l'acqua. Così il territorio si divide in mille piccoli bacini, i quali furono già uniti e di nuovo si unirebbero se le pioggie fossero più abbondanti o la temperatura meno elevata. Quando la depressione è molto estesa, riceve il nome di sciott; se meno vasta e riempita d'acqua dolce o salmastra che serve ad alimentare le radici di alcuni arbusti, si chiama dhaya; se poi è una semplice fossa melmosa, si chiama ghedir. Eguale in apparenza a tutti i piani, a cagione del colore grigio del suolo che li confonde, l'altipiano ha ondeggiamenti come le acque del mare mosse dagli alisei; un esercito si nasconderebbe nei fid e nei mader, cioè fra le due ondulazioni del suolo, senza che a due chilometri di distanza si potesse scorgere(415). La maggior parte degli sciott hanno sul loro circuito vere sponde come laghi, e qua e là anche rupi a picco di quindici a venti metri; ma l'acqua non batte più la base dei pendii, giacchè in luogo d'esse si trovano nelle depressioni plaghe saline o zone di gesso polverulento misto con sabbia; anche alcune dune svolgono regolari ondulazioni dove in altri tempi strepitavano le onde(416). Tale è l'aspetto dello sciott Gharbi o «sciott Occidentale», una parte del quale è dalla linea convenzionale della frontiera assegnata al Marocco.
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