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      Fu visto il Gieddi ingrossato in guisa da occupare, al confluente dell'ued Biskra, uno spazio di 11 a 12 chilometri, mentre il giorno innanzi era asciutto. Nell'Hodna, l'ued Msif si è fatto improvvisamente un letto di tre chilometri sorprendendo e trasportando nella piena duar e mandre intere. Nel paese di Mzab, alcuni cavalieri si recano, quando il cielo si oscura, a settentrione, alle svolte delle riviere e quando un lontano rumore annuncia l'avvicinarsi del torrente, sparano colpi di fucile che di meandro in meandro si ripercuotono lunghesso le valli(421).
     
     
      VALLE DELL'UED MIYA FRA LA GARAA EL-ONLASER E LA GARAA T-EL-BEIDA.
      Da una fotografia del signor Largeau. [vedi figura 349.png]
     
      Altri ued, usciti dalle gole dei giebel Aures e Ciechar, o nati nel deserto, a piè di erte rocciose, convergono verso la depressione dello sciott, ma tutti non vi arrivano. Il più gran fiume del bacino per isvolgimento di corso e larghezza di letto è una di queste correnti perdute di cui non si vedono più che alcuni avanzi, cioè qua stagni, altrove pozzi, bassure umide o semplicemente letti di erosione affatto asciutti, con sponde, affondamenti, secche. Questo fiume già potente, che si riconosce solo alle sue traccie, come un serpente che fugge lasciando la striscia tortuosa degli anelli nella sabbia, è l'Igharghar. Mille chilometri a sud del bacino al quale mette capo il suo letto disseccato, alcuni ruscelli, che gli esploratori europei non hanno ancora veduti, precipitano dai fianchi del giebel Ahaggar, ma essi rimangono asciutti avanzando nel deserto e quindi va sempre più scomparendo la ramificazione dei letti fluviali che convergono in un vasto percorso, largo da 2 a 10 chilometri nel quale potrebbe capire il Nilo od il Mississippì. In alcuni luoghi tal letto è interamente cancellato, e neppure si riconosce più il pendio generale del suolo, giacchè sul luogo dove già fu il canale del gran fiume si accavallano ora le dune; ma l'antico cammino dell'ued è reso noto dalla tradizione, sicchè gli indigeni che ne salgono o ridiscendono il letto, divenuto ora il sentiero delle carovane, indicano dove passava l'Igharghar, anche quando non rimane vestigio alcuno di erosione.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
olume 11 - l'Africa settentrionale - parte II
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1890 pagine 1046

   





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