Abbondanti rugiade cadono ancora nelle regioni settentrionali del Sahara per l'influenza del freddo notturno, ma le pioggie sono rarissime(457); talvolta ne cadono rare goccie, ma talmente cariche di gas da intaccare la roccia calcare, la quale in certi punti finisce con essere ridotta in polvere dalle contrazioni e dilatazioni termiche e dall'azione dei venti, quindi si formano pertugi circolari così perfettamente regolari, che si dicono fatti dall'uomo(458). Scorrono anni ed anni senza che gli indigeni ricordino una sola pioggia caduta; nondimeno le osservazioni dei meteorologisti rettificano ciò che gli abitanti affermavano in modo assoluto: dal 1878 al 1883 la media delle pioggie a Biskra fu, secondo il signor Colombo, di 77 millimetri, e nel 1884, un anno affatto eccezionale, 414 millimetri, sei volte più della quantità normale. La serenità del cielo è negli anni ordinari quasi costante ed appariscono fino all'estremo orizzonte perfettamente netti gli oggetti; macchie nere di pruni sulle dune lontane, mandre, gruppi di tende, arabi e cammelli che camminano traverso le sabbie, punti neri che si vedono muoversi lentamente sul fondo grigio della pianura, tutto appare chiaramente allo sguardo nell'immensa estensione. Le regioni della costa algerina sono, sebbene in minor grado, frequentemente circonfuse da un'atmosfera luminosa di tale mirabile trasparenza, che rende incantevoli i paesaggi: atmosfera che il viaggiatore rimpiange percorrendo i nebbiosi paesi del nord dagli orizzonti ristretti.
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Sahara Biskra Colombo
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