Quanti francesi non comparvero in Algeria, dopo averla lasciata con l'idea di non più ritornarvi, attratti da codesta dolce atmosfera, la quale, senza che se ne accorgessero, era loro divenuta necessaria(459).
     
     
      V
     
      La flora dell'Algeria, che tra la frontiera ed il capo Bon differisce poco da quella della Tunisia occidentale, ha nondimeno divisioni più nette nelle diverse provincie, in causa delle barriere opposte dalle montagne e dagli altipiani alla propagazione delle piante. Nella zona litoranea e sul versante settentrionale delle montagne della costa, le specie portate dalle acque, dai venti, dagli uomini, costituiscono la flora più numerosa e la più favorita per la varietà del suolo, dell'esposizione, dei climi locali. Vi si trovano anche foreste, benchè gli incendi e i tagli inconsulti ne abbiano diminuita l'estensione. Nelle bassure, sulle sponde delle riviere, tremule, pioppi, frassini riuniti in gruppi da reti di liane, formano impenetrabili macchie; sulle chine, le foreste sono formate di pini d'Aleppo, di ginepri e d'altri alberi appartenenti alla famiglia delle conifere. Le diverse specie di quercie, il sughero, lo zeen o quercus mirbeckii, formano pure grandi foreste, sopratutto nelle parti orientali del litorale algerino. Sulle cime, si veggono cedri, semplice varietà dei cedri del Libano, dai quali non differenziano tranne che per le cime un po' più corte, ma rassomigliano di più ai cedri di Cipro(460). Durante la sua giovinezza o nei burroni, il cedro d'Algeria assume sovente la forma piramidale, mentre sui versanti spande i rami in corona; si direbbero due piante differenti(461). I botanici non fanno parola di alberi particolari all'Algeria, ma si incontrano qua e là bastardi di flore lontane.