L'ulivo, albero caratteristico della regione del litorale e dei pendii verso il Mediterraneo, non penetra nella zona degli altipiani o almeno non vi si trova che in cespugli nondimeno; se ne vede ancora nel giebel Aures sul versante saharino di quei monti e nelle oasi delle loro basi. La quercia sughero e il pino di Aleppo spariscono alla stessa altitudine che l'ulivo; la quercia zeen non alligna sui versanti non bagnati da aria umida; sopra i 1,600 metri non si vedono più quercie verdi. Nel Giurgiura, il cedro comincia a formare foreste ad altezze variabili, da 1,050 a 1,200 metri, e si estende più che le altre specie più in alto sulle chine; a misura che si ascende, si vedono le quercie sparire sul versante del nord ed i pini sostituiti su quello del sud dai cedri(466). In vicinanza delle montagne costiere, la vegetazione delle alture continua sugli altipiani con una specie d'avanguardia d'alberi arditi, pini, ginepri, frassini; ma il tronco rattrappito, la tisica vegetazione indicano la difficoltà di acclimatamento: essi sono quali stranieri in un clima sfavorevole. Il solo albero che si trova sugli altipiani lungi dalle montagne, il quale si assuefece in mezzo ai grandi venti, all'aria secca, alle temperature estreme, è il betum, specie di terebinto o pistacchio (pistacia atlantica), che da lungi somiglia ad una quercia: solo nello spazio, rompe col suo fogliame nero l'estensione uniformemente grigiastra del piano. Alcune specie di tamarindo crescono nelle bassure sulle sponde di burroni percorsi dalle acque rapide dell'inverno dopo lo squagliarsi delle nevi, e si veggono diverse piante del tipo europeo sulle rive dei rari dhaya nei quali si raduna per alcuni mesi l'umidità. Nella regione degli altipiani, non vi ha nè alberi, nè arbusti, tranne alcuni terebinti, tamarindi, alcune rare specie arborescenti che vivono nelle bassure, ed alcune piantate dai coloni all'accesso delle stazioni militari o civili.
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